La Puglia è una terra di straordinaria ricchezza linguistica, dove convivono dialetti che raccontano secoli di storia, dominazioni e scambi culturali. Ogni provincia, ogni comune ha sviluppato nel tempo le proprie peculiarità linguistiche, creando un mosaico di varietà dialettali che rappresenta un patrimonio culturale inestimabile.
Il dialetto salentino conserva ancora oggi parole di origine greca antica, testimonianza della lunga presenza ellenica nel territorio. Esempi: "cràpara" (capra, dal greco κράπαρος), "tàlamu" (camera da letto, dal greco θάλαμος).
Area: Provincia di Bari e zone limitrofe
Caratteristiche: Influenze napoletane e siciliane, vocabolario ricco di termini marinareschi
Esempio: "Uè paisà, cumm stè?" (Ehi paesano, come stai?)
Area: Provincia di Foggia e Capitanata
Caratteristiche: Influenze campane e molisane, lessico legato all'agricoltura e pastorizia
Esempio: "Che facìmm ogge?" (Che facciamo oggi?)
Area: Provincia di Taranto
Caratteristiche: Ponte tra salentino e barese, influenze della tradizione siderurgica
Esempio: "Addò stè jènne?" (Dove stai andando?)
Area: Subappennino Dauno
Caratteristiche: Conserva arcaismi, influenze abruzzesi e molisane
Esempio: "Che bbèlle matìnate!" (Che bella giornata!)
I dialetti pugliesi rappresentano un patrimonio culturale inestimabile che rischia di scomparire con le nuove generazioni. È fondamentale documentare, studiare e tramandare questa ricchezza linguistica attraverso progetti come DIALETTANDO.
Il nostro impegno: Raccogliere e preservare il patrimonio dialettale pugliese per le future generazioni, creando un ponte tra passato e presente.
Aiutaci a preservare la ricchezza dei dialetti pugliesi condividendo le tue conoscenze